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Il denaro contante non va demonizzato, è inclusivo e necessario all’economia

Giovanni Vianello

ROVIGO – A quasi un mese dall’avvio dei saldi invernali, il vicepresidente vicario di Confcommercio Rovigo, Giovanni Vianello, presidente provinciale dell’Associazione 50&Più, affronta il dibattuto tema dell’uso del contante per gli acquisti al posto della cosiddetta moneta elettronica.

Se per la Banca centrale europea una certa quantità di denaro contante in circolazione è necessaria per il corretto funzionamento dell’economia, rimane comunque vista una forma di pagamento poco al passo con i tempi e quasi “scomoda” da gestire.

“Il contante è lo strumento di pagamento dominante nell’area dell’euro: la netta maggioranza dei pagamenti quotidiani è effettuata utilizzando banconote o monete – afferma Giovanni Vianello – Il contante è inoltre essenziale per l’inclusione dei cittadini socialmente vulnerabili, come gli anziani o le fasce della popolazione a più basso reddito”.

Secondo Vianello il contante offre altri importanti benefici e funzioni.

Assicura a tutti libertà e autonomia: le banconote e le monete sono l’unica forma di denaro che le persone possono detenere senza l’intervento di terzi. Per pagare con il contante non serve avere accesso a particolari dispositivi, a una connessione Internet o alla rete elettrica, quindi è possibile utilizzarlo anche quando non c’è elettricità o si smarrisce una carta di pagamento.

Ha corso legale: i creditori, ad esempio negozi e ristoranti, non possono rifiutare il contante, a meno che non sia stata convenuta in precedenza con il cliente una forma di pagamento alternativa. (Nota della Commissione europea del 22 marzo 2010 n.191/UE).

Garantisce la privacy: le operazioni in contanti rispettano il nostro diritto fondamentale alla protezione della privacy, dei nostri dati e della nostra identità in tutte le questioni finanziarie.

È inclusivo: il contante fornisce opzioni di pagamento e di risparmio a coloro che non dispongono di moneta digitale o vi hanno un accesso limitato, rendendolo cruciale per l’inclusione dei cittadini socialmente vulnerabili come gli anziani o le fasce di popolazione a più basso reddito.

Aiuta a tenere traccia delle proprie spese: il contante consente di tenere sotto controllo i livelli di spesa, evitando così di andare oltre le proprie disponibilità.

È veloce: le banconote e le monete regolano un pagamento all’istante.

È sicuro: il contante si è dimostrato sicuro in termini di cibercriminalità, frode e falsificazione. Ed è moneta di banca centrale, quindi non comporta rischi finanziari né per il pagatore né per il beneficiario.

È una riserva di valore: il contante è più di un semplice strumento di pagamento. Consente alle persone di detenerne una riserva a fini di risparmio senza rischio di insolvenza. È utile per piccoli doni e pagamenti da persona a persona. Ad esempio, i genitori possono darne piccole somme ai propri figli come paghetta o una persona può darlo a un amico o conoscente perché effettui un acquisto per suo conto. Il contante contribuisce inoltre all’educazione finanziaria dei bambini” sottolinea il vice presidente di Confcommercio Rovigo.

La Unione europea ha introdotto un tetto al contante a 10mila euro, una norma che rientra all’interno del pacchetto anti-riciclaggio discusso in Parlamento europeo. La soglia, fissata per ridurre il riciclaggio di denaro potenzialmente “sporco”, è fissata a 10mila euro. Si tratta di un limite massimo che tutti gli stati membri dovranno adottare: sia quelli che ora hanno limiti più alti, sia quelli, come la Germania, che non ne hanno. Ovviamente resta la possibilità per tutti i paesi di fissare soglie più basse dei 10mila euro.

Il governo italiano guidato dalla presidente Gorgia Meloni ha accolto con favore la decisione del Consiglio europeo, tanto da parlare di “piena sintonia rispetto alla proposta comunitaria” con una soglia che viene ritenuta ragionevole come misura di anti riciclaggio.

Il governo italiano ha lasciato invariato il provvedimento inserito nella manovra di bilancio di fine 2022 e la soglia all’uso del contante per il 2023 è di 5.000 euro, invece di quanto previsto dal precedente governo che avrebbe voluto fissare ad euro 2.000, o addirittura abbassarlo a 1.000, il tetto per l’uso del contante negli acquisti.

“E’ bene ricordare che la norma al tetto dell’uso del contante riguarda soprattutto l’anti-riciclaggio e non comprende le considerazioni fatte negli ultimi anni sulla riduzione dell’uso del contante per contrastare l’evasione fiscale” conclude Giovanni Vianello.


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