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Zanonato: “non posso promettere lo stop all’aumento Iva”

Il ministro dello Sviluppo economico ha sottolineato che per cancellare un provvedimento già inserito nel bilancio dello Stato, “è necessario individuare nuove entrate o ridurre le spese”. Reazioni dalla platea. A settembre deducibilità dei beni strumentali delle imprese e innalzamento della dotazione del fondo centrale di garanzia sui crediti.”Vorrei essere qua per dire che non aumenteremo l’Iva. Non è che non lo voglio, ma al momento non lo posso fare”. E’ il passaggio senz’altro più “forte” del discorso pronunciato davanti all’Assemblea Generale di Confcommercio dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. Non a caso, hanno suscitato alcune reazioni di dissenso da parte degli imprenditori presenti, oltre a ingarbugliare ulteriormente una situazione sulla quale non c’è molta chiarezza a meno di un mese dalla scadenza del primo luglio. Il ministro ha sottolineato che per cancellare un aumento già inserito nel bilancio dello Stato, “è necessario individuare nuove entrate o ridurre le spese”. E, in ogni caso, la manovra sull’Iva va considerata nel quadro della politica complessiva del governo, che sta cercando di “definire nuove modalità di calcolo per il patto di stabilità, in modo da liberare decine di miliardi di euro per la crescita”. Per il resto, il ministro ha promesso che a settembre ci sarà una rivisitazione della tassazione immobiliare che comprenderà la deducibilità dei beni strumentali delle imprese e che verrà alzata a 4 miliardi la dotazione del fondo centrale di garanzia sui crediti, incentivando nel contempo i canali alternativi di finanziamento. Per quanto riguarda poi la questione dei debiti della P.A., Zanonato ha garantito l’impegno dell’esecutivo ad “accelerare i pagamenti e ad azzerare lo stock del debito, alzando la soglia di compensazione con i debiti fiscali”, mentre sul fronte energia ha detto di volerne “allineare il costo su livelli più competitivi, riequilibrando la fiscalità tra grandi e piccole imprese” e su quello degli adempimenti burocratici ha garantito un’azione che punterà a “aggredirne con decisione i problemi” definendo il Sistri un “sistema dal costo insostenibile, vogliamo cambiarlo”. Su un piano più generale, il ministro dello Sviluppo economico ha evidenziato che “dalla tenuta e dalla dinamicità del tessuto commerciale dipende gran parte della tenuta dell’economia”, garantendo che “terremo sempre in grande considerazioni le vostre esigenze concrete e quotidiane. Le pmi hanno finora garantito la tenuta dell’economia italiana, per noi sostenerle è lo snodo decisivo per la crescita”. “E’ assolutamente giusto bonificare i conti pubblici – ha proseguito Zanonato – ma con oculatezza, senza deprimere la domanda interna. Fin qui sono state seguite politiche inadeguate per affrontare la crisi: l’impostazione va ripensata, senza mai perdere di vista il quadro di emergenza in cui ci muoviamo, valutando bene dove spendere le risorse”.

Fonte: Confcommercio.it