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Strada sempre in salita per le donne che fanno impresa

Indagine Congiunturale sulle micro e piccole imprese femminili” nel primo trimestre 2013 di Rete Imprese Italia Imprenditoria Femminile. Confermate le difficoltà per le Pmi ma per le donne imprenditrici meno prestiti e a condizioni ancora peggiori.

Rete Imprese Italia Imprenditoria Femminile (Casartigiani Donne Artigiane, CNA Impresa Donna, Confartigianato Donne Impresa, Terziario Donna Confcommercio, Imprenditoria Femminile Confesercenti) in collaborazione con Artigiancassa (Gruppo BNP Paribas), ha presentato l'”Indagine Congiunturale sulle micro e piccole imprese femminili” nel 1° trimestre 2013. “Abbiamo ritenuto fondamentale avviare questo osservatorio – ha dichiarato Patrizia Di Dio, presidente di turno di Rete Imprese Italia Imprenditoria Femminile – per dotarci di dati e di strumenti di indagine a supporto del delicato rapporto tra le nostre imprese e il mondo del credito in un momento economico estremamente difficile e di grande fragilità. E da questa prima indagine emerge quello che denunciamo da tempo, ovvero maggiori difficoltà di accesso al credito e condizioni più gravose per le imprese femminili. Ciò tradisce un atteggiamento pregiudizievole da parte del mondo bancario nei confronti delle imprenditrici, peraltro non basato da reali maggiori problematiche delle imprese femminili che anzi si dimostrano più affidabili. In riferimento alle dimensioni e all’ubicazione delle imprese è importante segnalare che chi soffre ancor di più sono le imprese di dimensione minore e le imprese al Sud. Oltretutto le differenze nel secondo trimestre rivelato si allargano purtroppo sempre più significativamente”. Diminuisce rispetto all’ultimo trimestre del 2012 la percentuale di imprese femminili che si sono rivolte alle banche per chiedere un finanziamento (dal 12,6% al 10,5%), percentuale peraltro inferiore rispetto al totale degli imprenditori (12%), e tra queste, aumentano le imprese che non ottengono il credito richiesto (passate dal 54% al 62%) e diminuiscono quelle che si sono viste accogliere le domande di finanziamento (dal 23,8% al 17%); in entrambi i casi, si tratta di performance decisamente peggiori rispetto al totale delle PMI; è estremamente elevata, inoltre, la quota di imprese femminili – l’80% – che richiede finanziamenti per esigenze di liquidità e cassa; infine, più della metà delle imprenditrici segnala un peggioramento rispetto a tasso, durata, costo di istruttoria e garanzie richieste per l’ottenimento dei finanziamenti. Insomma, si conferma una situazione generale di forte difficoltà di accesso al credito per le imprese ma, rispetto al sistema delle PMI nel suo complesso, le imprenditrici fanno ancora minore ricorso al credito bancario e, quando lo fanno, hanno più spesso una risposta totalmente o parzialmente negativa e scontano condizioni di finanziamento più sfavorevoli.

Fonte: confcommercio.it