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Confcommercio Veneto: “Tarsu, una tassa che grida vendetta”

“Non si possono aggiungere costi alle imprese. E la Tarsu è la tassa più iniqua che esista. L’obiezione fiscale? Reazione istintiva: certe misure gridano vendetta. Più che minacciarla, qui c’è da prendere atto della dura realtà: con 99 probabilità su 100 le nostre imprese non avranno neanche i soldi per pagarla. La ragione ci dice che certe misure non dovrebbero nemmeno sfiorare la mente di chi ci governa”. Il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon, risponde così alla proposta di Franca Porto, leader della Cisl del Veneto, di opporre l’obiezione fiscale al pagamento della Tarsu: “Qui non si tratta neanche più di protestare – ribadisce Zanon – ma di capire che sangue dai muri non se ne tira fuori”. “Se si chiedono sacrifici, l’italiano, soprattutto qui al nord, è disposto a farli. Ma così è troppo. Dopo le Finanziarie del 2011 e del 2012, che sono state un forte aggravio per famiglie e imprese, è arrivata l’Imu, anche sui capannoni sfitti, sui negozi sfitti e sulle attività strumentali, considerati come fonte di reddito. Non si capisce sulla base di cosa, con fatturati in calo ovunque, si sia pensato di introdurre questo nuovo balzello. Siamo di fronte a una vera e propria emorragia continua nei confronti delle categorie che rappresentiamo; si dice che le piccole e medie imprese sono lo scheletro del sistema economico del Paese, ma poi si trova ogni strada per affossarle. Dati alla mano, ci sarà un vero e proprio salasso sulle nostre categorie. Si tratta di aumenti discrezionali perché calcolati sulla base di coefficienti arbitrari”, prosegue il presidente di Confcommercio Veneto. “L’incidenza della Tarsu, anche se fosse di pochi centesimi al metro quadro, sarebbe in ogni caso un ulteriore segale di allontanamento della politica rispetto alle imprese, che dice di amare e di considerare sacre”, conclude Zanon.

Fonte: confcommercio.it